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LE 10 NOTIZIE PIÙ BELLE DEL 2024
31 Dicembre 2024
Per un futuro di luce e pace
L'anno che sta finendo è stato funestato da crisi globali, guerre ed eventi politici nefasti, non lo ricorderemo certo come un anno di pace e amore. Ma, nonostante questo, guardare al futuro con rinnovata volontà di cambiare l’ambiente che ci circonda è ciò che possiamo fare per contribuire ad ogni piccola rivoluzione che ci si palesi davanti. E quale miglior modo per iniziare al meglio il 2025, se non ricordando le 10 più belle notizie del 2024 sul piano politico e sociale?
1.Libertà d’informazione
Il 25 giugno Julian Assange è uscito dalla prigione britannica di Belmarsh a seguito di un accordo raggiunto dal suo team legale col dipartimento della Giustizia statunitense: Assange ha ammesso di essere colpevole di un reato minore in cambio di una condanna a 62 mesi di carcere, già scontata nel Regno Unito.
2.Diritti delle persone minorenni in Colombia
Il 13 novembre il Senato ha approvato all’unanimità e in via definitiva un disegno di legge che vieta i matrimoni precoci, cioè le unioni tra un adulto e una persona con meno di 18 anni, oppure tra persone minorenni. Le persone minorenni già sposate potranno chiedere l’annullamento del matrimonio.
3.Pena di morte in Zimbabwe
Il 12 dicembre 2024 il parlamento ha approvato la legge che abolisce la pena di morte. Il provvedimento è stato trasmesso per la ratifica al presidente, noto abolizionista.
4.La più grande area marina protetta d’Europa
Nell’arcipelago delle Isole Azzorre – territorio autonomo del Portogallo – è stata approvata la legge che di fatto crea la più grande area marina protetta d’Europa e dell’Oceano Atlantico settentrionale, per un totale di 287mila chilometri quadrati; l’area, infatti, copre il 30% dell’oceano che circonda l’arcipelago e addirittura la metà di tale estensione è “completamente protetta” – cioè vi sono vietate le attività estrattive e distruttive, compresa la pesca, e sono regolamentate le immersioni, il nuoto e il turismo – mentre la restante estensione è classificata come “altamente protetta”.
5.Il Regno Unito ha chiuso la sua ultima centrale a carbone
La centrale energetica alimentata a carbone di Ratcliffe-on-Soar, nel Nottinghamshire, fino a inizio autunno era l’ultima ancora in funzione nel Regno Unito, un Paese che sul carbone ha fondato il proprio sviluppo industriale ed economico a partire dall’Ottocento e la sua supremazia sugli altri Paesi, e dove questa materia ha ricoperto un ruolo rilevante anche sul piano simbolico, dal fumo di Londra alle lotte sindacali dei minatori negli anni Ottanta. Ma, con un’azione altrettanto simbolica, a fine settembre la centrale ha spento per sempre i suoi impianti, segnando la fine di un’epoca. Dall’altra parte del globo, in Sudafrica, intanto, con una sentenza storica la locale Corte suprema ha dichiarato illegittimo l’incremento della produzione di energia da carbone, in quanto violerebbe il diritto umano a vivere in un ambiente sano.
6.Il Guatemala liberato sempre di più dalla plastica
Il più grande fiume del Guatemala, il Rio Motagua, era tristemente famoso per il suo tasso di inquinamento, dovuto soprattutto alle piogge stagionali che a causa delle inondazioni raccolgono e portano a mare centinaia di rifiuti, fatti aumentare dalle tante discariche illegali del Paese. Una situazione che però, finalmente, sembra destinata a cambiare grazie all'intervento della fondazione The Ocean Cleanup, che punta a liberare gli oceani dalla plastica usando i cosiddetti interceptor, ovvero un sistema di bracci galleggianti in grado di catturare i rifiuti e di ripulire così le acque circostanti. Un tentativo che, dopo qualche aggiustamento e riflessione, sta portando ai primi risultati concreti, e che grazie anche al sostegno delle autorità locali sta cambiando il volto del Rio Motagua.
7.Il Belgio approva la prima legge sul sex work
Congedo di maternità e di malattia, ferie, assicurazione sanitaria, contributi per la pensione. Sono solo alcune delle nuove tutele delle quali ognuno e ognuna dei sex worker di nazionalità belga potranno godere nel prossimo futuro. Una manovra, quella degli organi legislativi ed esecutivi, di forte impatto morale, volta ad evitare la demonizzazione di un settore lavorativo da sempre soggetto a forti pregiudizi e, conseguentemente, assente da adeguate tutele.
8.Norvegia, Irlanda e Spagna annunciano il riconoscimento dello Stato di Palestina
Una luce di speranza per la risoluzione del conflitto in Medio Oriente è apparsa a maggio quando tre stati europei, Norvegia, Irlanda e Spagna, hanno annunciato il riconoscimento secondo le norme del diritto internazionale dello Stato della Palestina. Un tentativo, quest’ultimo, di aumentare la pressione sul governo capitanato da Netanyahu, così da alleviare il dolore e la sofferenza della popolazione civile ingiustamente coinvolta nel conflitto.
9.Il ritorno degli animali selvatici
Purtroppo è di pochi giorni fa la notizia dell’inserimento nella legge di bilancio di un emendamento che modifica l’art. 18 della Legge 157/1992, che di fatto liberalizza la caccia agli animali selvatici; si tratta di una pessima notizia per la biodiversità del nostro territorio, oltre che per la fruizione della natura che abbiamo dietro casa e per la sicurezza di tutti. Tuttavia, la fauna selvatica è protagonista anche di una notizia positiva: sta, infatti, tornando a popolare il territorio italiano. Di recente, ad esempio, è nato un cucciolo di cervo italico, figlio di due degli esemplari reintrodotti in Calabria da un progetto di WWF in collaborazione con l’università di Siena, attivato proprio per diffondere questa specie, un tempo endemica in Italia e oggi sopravvissuta solo in provincia di Ferrara. E, ancora, anche le lontre stanno tornando a diffondersi nel Nord e nel Centro Italia – dove, fino a poco fa, contrariamente ai territori del Sud in cui si sono sempre mantenute vitali, erano praticamente scomparse – arrivate probabilmente dai Paesi confinanti come Francia, Austria e Slovenia.
foto WWF Italia
10.Sempre più nidi di tartarughe marine nelle coste italiane
Nell’estate 2023 centinaia di volontari hanno collaborato con gli esperti dell’Associazione alle attività di conservazione delle tartarughe marine, che il WWF Italia svolge da oltre 20 anni. L’impegno dei volontari è stato determinante per monitorare le spiagge alla ricerca di nidi di Caretta caretta che, una volta individuati, vengono messi in sicurezza e sorvegliati fino alla schiusa delle uova. L’attività si è svolta in particolare lungo le coste di Sicilia, Calabria, Basilicata, Puglia, Campania e Toscana. Sono stati individuati e messi in sicurezza più di 200 nidi, di cui ben 142 in Sicilia, 50 in Calabria, 15 nell’arco Ionico tra Puglia e Basilicata e altri 15 in Toscana. Un risultato eccezionale, se paragonato ai 61 nidi del 2022. La scorsa estate, 20 iniziative di sensibilizzazione sono state rivolte a turisti e residenti, accompagnate dalla liberazione in mare di tartarughe marine curate nei centri specializzati che il WWF gestisce insieme ad altri enti in Basilicata a Policoro, in Puglia a Molfetta e a Torre Guaceto e in Sicilia a Favignana, e che nel loro insieme accolgono, curano e rilasciano circa 500 tartarughe ogni anno.